lunedì 28 ottobre 2013

28 ottobre - san Giuda Taddeo


Oggi 28 ottobre ricorre la data dei santi Giuda e Simone.

Vorrei spendere qualche parola su Giuda Taddeo. La sua vicenda è molto interessante per me, San Giuda è un santo non particolarmente conosciuto, non per questo meno amato o supplicato. Infatti il suo "handicap" se vogliamo chiamarlo così, è di essere nominato allo stesso modo dell' Iscariota.
Sappiamo quanto sia bestemmiato il nome di Giuda, anche tra i credenti. In effetti per quale motivo dovremmo poi, specialmente tra cristiani, insultare il nome di un apostolo scelto comunque da Gesù in persona?
Non spetta a noi giudicare, eppure in tanti abbiamo sulla bocca quell'insulto, senza provare riprovazione o rimorso.
Anche per questo fu definito con il soprannome "Taddeo" il nostro Giuda, per distinguerlo da quello dell'uomo di Kariot (da qui, Iscariota, secondo una vulgata).
Si dice anche che Dio, in riparazione degli improperi al suo nome, gli abbia concesso poteri straordinari, che lui utilizza intercedendo presso il Padre per tutti coloro che chiedono grazia, specialmente nei casi difficili e quelli ritenuti impossibili.
Il termine "Taddeo" significa coraggioso, puro, di cuore, la tradizione lo vuole evangelizzatore per il medio oriente, nella Persia tanto tartassata di oggi. Fu martirizzato perchè non volle nascondere la sua fede, e, preso a bastonate fino alla morte insieme al suo compagno Simone apostolo, ricevette la palma della gloria e il suo nome scritto nei cieli.
L'iconografia lo raffigura con delle fattezze molto simili a quelle del Cristo, per via della sua stretta parentela con il Salvatore, probabilmente era il cugino, figlio di Maria di Cleofa. Quindi ha  goduto della sua vicinanza per tutto il periodo "nascosto" a Nazareth, come amico, compagno di giochi...  non sappiamo, ma è bello immaginare lo stesso.




sito su Giuda Taddeo







giovedì 24 ottobre 2013

breve riflessione personale sull'Eucaristia

Ad un anno e mezzo dalla mia conversione, nel senso che prima di questo tempo ero molto interessato alla religione senza esserne coinvolto in prima persona (probabilmente era un interesse che sedimentava la necessità della conversione) vorrei fare qualche considerazione sul sacramento più importante che la Chiesa offre ai suoi fedeli insieme al battesimo. L'eucaristia.

Il gesto di "manducare" l'ostia consacrata è a prima vista di una semplicità unica. Prendere e deglutire questa piccola cialda di pane durante la messa pare una sorta di coronamento di tutto il rito, questo ho creduto per tanto tempo.
Poi ho letto delle esperienze di alcuni santi.
Nel momento in cui si avvicinavano al Santissimo Sacramento erano colti da gioia incontenibile oppure da sgomento e senso di indegnità fino al tremore. Cogliendo la reazione dei santi, mi sono chiesto quante volte ho preso l'ostia consacrata con scioltezza, senza dare poi troppa importanza.
Perchè ad alcuni è stato data "l'intuizione" dell'importanza totale di ciò che si sta andando a fare, mentre per la maggior parte delle persone, compreso me, appare come un abitudine formale?
Se torno al momento della prima ostia, del primo pane spezzato per i discepoli da Gesù in persona, sento che c'è qualcosa di misterioso ed enorme allo stesso tempo. Un abbassamento del Divino su l'uomo, ad offrire spontaneamente la propria carne per la remissione dei peccati. Intuisco ma non afferro questa sapienza superiore che preferisce i non sapienti.
La "transustanziazione" è scandalo per la  ragione, forse a parole un grande divulgatore cristiano potrebbe persino convincere della bontà del sacramento e del suo significato. Ma quando è il momento dell'offerta, aspettando il proprio turno per prendere quella piccola cialda, il pensante perde colpi, la ragione e la razionalità diventano un inghippo, beffa totale per chi crede di capire solo attraverso il metodo sperimentale.
Le cose nascoste ai dotti sono rivelate ai piccoli, è evidente che Dio si fa gioco della nostra logica e dei nostri calcoli, quello che vuole è il nostro affidamento alla sua volontà, e credere in ciò che ci sta offrendo. Potessimo vedere solo con gli occhi dello spirito, chissà quali meraviglie sarebbero svelate innanzi a noi.
"Mistero della fede" recita il sacerdote durante la consacrazione del pane e del vino, non c'è nulla di più vero, è un mistero di cui avremo piena coscienza solo alla fine del percorso terreno, e tutto sarà mostrato all'uomo per ciò che sono veramente le cose.





martedì 22 ottobre 2013

post di presentazione

Mi chiamo Livio, per quei pochi che si imbatteranno in questo sito lascio giusto qualche dato e la motivazione che ha portato ad aprire l'ennesimo blog.
Sono cattolico praticante, osservante quando la grazia di Dio mi sostiene. In questo spazio vorrei trattare dunque di religione, legata ad esperienze personali, attualità, devozione popolare e anche questioni teologiche di carattere più approfondito.
La tradizione cattolica è come una cisterna dalla quale attingere acqua buonissima, e come primo post vorrei pubblicare l'invocazione al Volto Santo.


O Volto Santo del mio dolce Gesù, per la tenerezza d’amo­re e il sensibilissimo dolore, con cui Ti contemplò Maria SS. nella Tua dolorosa Passione, concedi alle anime nostre, di partecipare a tanto amore ed a tanto dolore e di adempiere il più perfettamente possibile la Santissima Volontà di Dio. Così sia.






un caloroso benvenuto a tutti coloro che passeranno da queste parti